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Il Superbonus 110% genera moneta positiva

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Il Superbonus 110% viene finanziato con l’emissione di credito d’imposta cedibile, che è uno strumento di pagamento a valenza fiscale che non genera debito pubblico per lo Stato e permette di realizzare un benessere equo e sostenibile per tutti.

Per questo possiamo affermare che il Superbonus 110% genera moneta “positiva”.

Nonostante la crisi economica duri da più di 10 anni, aggravata dalle misure restrittive per contenere la diffusione del Covid19, l’unico settore oggi in forte sviluppo è quello dell’edilizia, che da tempo non registrava un’attività così diffusa e frenetica.

A dicembre 2021 in Italia è stata superata la soglia di 10 miliardi di euro di interventi ammessi al contributo, ma alla fine del 2023 si stima che verrà superata la quota di 30 miliardi di euro.

La domanda che tutti si dovrebbero fare è :

“dove ha trovato lo Stato i soldi per finanziare questi interventi?”.

Da anni i vincoli di deficit e debito pubblico costringono lo Stato italiano a politiche di austerity che tagliano la spesa pubblica in tutti i settori ed aumentano le tasse.

Addirittura dopo qualsiasi terremoto, la ricostruzione è sempre stata rallentata e mai completata proprio per mancanza di risorse finanziarie.

Ma, come sosteneva Ezra Pound, “Dire che uno Stato non può perseguire i suoi scopi per mancanza di soldi è come dire che un ingegnere non può costruire strade per mancanza di chilometri”.

Infatti lo Stato, avendo il potere di imporre le tasse ai suoi cittadini, ha sempre la possibilità di creare strumenti di scambio accettati da tutti e nel pieno rispetto dei Trattati Europei : basta che dichiari di accettarli per il pagamento o la riduzione delle tasse.

Quindi l’idea che non si possa aumentare il benessere dei cittadini per “mancanza di soldi” è falsa, perché il Superbonus ha dimostrato che è solo una … “mancanza di volontà politica”.

La cedibilità del credito d’imposta

Lo Stato da anni finanzia investimenti nelle Ristrutturazioni Edilizie attraverso il credito d’imposta, che però, essendo utilizzabili solo per ridurre le tasse, costringe i cittadini e le imprese ad anticipare i soldi necessari per i lavori, salvo poi aspettare di detrarli nelle dichiarazioni di reddito future, con il rischi di perderli nel caso di scarsa capienza fiscale.

La nostra associazione da anni propone che lo Stato permetta di cederlo ad altri soggetti, in modo che il credito d’imposta diventi uno strumento di pagamento accettato da tutti, analogo in tutto e per tutto ad una moneta.

Questa idea l’ho anche espressa in un convegno al Senato del 16 luglio 2019, dove erano presenti n.6 senatori e n.1 deputato del M5S, e finalmente, meno di un anno dopo, il D.L. Rilancio n.34 del 19 maggio 2020 ha introdotto per la prima volta, per i soggetti ammessi al contributo 110%, “la trasformazione  del  corrispondente  importo in  credito d’imposta, con facoltà di successiva cessione ad altri soggetti, ivi inclusi istituti di credito e altri intermediari finanziari” (articoli 119-120-121).

La dimostrazione che il credito d’imposta cedibile del Superbonus 110% è praticamente una moneta molto simile al credito bancario, che oggi costituisce più del 90% di tutta la moneta che usiamo, è il fatto che le banche sono disposte a cambiarlo in euro, previo un piccolo sconto che tenga conto del differimento nel tempo del suo utilizzo come riduzione fiscale.

Per chi conosce il funzionamento della creazione di moneta da parte del sistema bancario, le banche mettono il credito d’imposta nell’attivo del proprio bilancio e quindi possono creare euro elettronici al passivo, semplicemente accreditandoli sul conto corrente bancario del cliente.

La caratteristica fondamentale di questa moneta è il fatto che una volta emessa, non deve essere restituita a nessuno e non ci si devono pagare interessi, quindi è a tutti gli effetti una moneta “positiva” che non genera debito per nessuno.

L’impatto del Superbonus nell’economia

Vediamo ora quali sono stati e saranno gli impatti di questa misura nei vari settori dell’economia:

– lo Stato italiano, che ha finanziato la riqualificazione energetica e sismica dei fabbricati di proprietà degli italiani senza aumentare il debito pubblico, perché il credito d’imposta, ancorché cedibile, viene contabilizzato come un mancato gettito futuro, che però viene compensato ampiamente dall’aumento di gettito generato dal provvedimento;

– per le banche italiane è stata una autentica “manna dal cielo” perché ha permesso di amplificare i loro bilanci e soprattutto gli utili senza grossi rischi;

– per i cittadini italiani proprietari di immobili, è stata un’occasione imperdibile per riqualificare da un punto di vista energetico e sismico i propri immobili, praticamente senza costi o con aggiunte finanziarie molto contenute;

– per le imprese ed i fornitori italiani il Superbonus ha generato una crescita economica all’interno del settore edile che non si vedeva da anni, producendo un azione anticiclica sulla recessione generata dalle misure restrittive adottate per l’emergenza sanitaria.

Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha fornito alcuni dati a consuntivo molto eclatanti, su 10 miliardi di crediti d’imposta erogati, l’economia generata è stata pari a 56 miliardi di euro, con un moltiplicatore superiore a 5 volte, che produrrà un gettito fiscale sicuramente superiore al mancato gettito futuro, dovuto all’utilizzo futuro dei crediti d’imposta.

Questo significa che nonostante la recessione dovuta alle misure restrittive, la crescita economica si è allargata dal settore edile a tutti gli altri settori collegati, che sono molti.

Con questo strumento si potrebbe aumentare il benessere delle persone con altre attività:

– ricostruire gli edifici distrutti o resi inagibili dai terremoti;

– ampliare i posti letto negli ospedali (che hanno dimostrato di essere carenti);

– incentivare gli impianti per produrre energia alternativa;

– fare manutenzione del territorio per evitare frane ed alluvioni.

In pratica potremmo arrivare vicini alla piena occupazione, obiettivo che sembra sempre una chimera nella situazione attuale, riducendo i costi dello Stato per il Reddito di Cittadinanza, le Indennità di Disoccupazione e le altre misure di Sostegno al Reddito.

Perché allora il credito d’imposta cedibile non viene utilizzato per aumentare il benessere delle persone anche in altri settori ?

LORO non molleranno facilmente, ma NOI NON MOLLEREMO MAI.

© Fabio Conditi – Presidente dell’associazione Moneta Positiva

Presidente dell’associazione Moneta Positiva https://monetapositiva.it/

Coordinatore del gruppo “Economia e benessere integrale

nella Pontificia Academia Mariana Internationalis

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Presidente dell'Associazione Moneta Positiva per la riforma il sistema monetario e la realizzazione di una moneta di proprietà dei cittadini e libera dal debito. Ingegnere edile, specializzato in progettazione architettonica e strutturale, da anni studia il sistema economico e monetario attuale, analizzando le cause della crisi economica e le soluzioni concrete e realizzabili per uscirne. Relatore in più di 150 incontri pubblici in tutta Italia, anche nelle istituzioni (2 alla Camera e 2 al Senato), ai quali hanno partecipato più di 10.000 persone. Ha realizzato anche corsi, spettacoli teatrali, interviste e trasmissioni alla radio e in TV, oltre che articoli e libri sui temi economici e monetari. Maggiori informazioni nel sito Moneta Positiva: https://monetapositiva.it/