Home Economia Limiti mentali alla creazione di moneta

Limiti mentali alla creazione di moneta

219

Quattro secoli fa Galilei presentò alla Serenissima Repubblica di Venezia il cannocchiale, uno strumento che, pur non avendolo inventato lui, grazie ad alcune sue migliorie era in grado di far avvistare terra o una flotta nemica prima e meglio di quanto fosse possibile ad occhio nudo.

Preparato lo strumento su una finestra i saggi e i politici della Repubblica guardarono nell’oculare ma, mentre alcuni vedevano una nave entrare in laguna, altri non vedevano nulla.

Per secoli si è pensato che il “non vedere” di questi ultimi fosse un modo diplomatico per non accettare lo strumento ma forse i motivi sono altri.

Se stiamo per diventare genitori improvvisamente il mondo è pieno di donne con la panciona, se decidiamo di comprare una certa auto le strade si riempiono di quel modello di auto perché non è la testa che vede attraverso gli occhi ma gli occhi vedono quello che vogliamo vedere, quello che ci interessa. Di conseguenza gli occhi non vedono quello che non ci interessa, tanto meno non vedono quello che non pensiamo si possa vedere o che non possa esistere. Ancor più non vediamo quello che va contro il nostro pensiero.

Nella politica monetaria si verifica lo stesso fenomeno. Chi per educazione o per studio non ha mai preso seriamente in considerazione la possibilità che lo stato possa creare moneta è convinto che la sola soluzione sia prenderla in prestito. Può leggere tutto quello che si vuole ma non vedrà mai una soluzione differente perché la sua mente non lo permette, e in questi casi la logica difficilmente sblocca la mente.

Una gallina un giorno andò da una sua vicina di pollaio e le chiese in prestito un uovo. La vicina la guardò un poco strana e le disse: ma sei stupida? Perché chiedi in prestito a me quello che puoi fare benissimo tu?

L’Italia è come quella gallina che, non sapendo di poter fare le uova, le andava a chiedere in prestito alle vicine.

Se l’ha capita una gallina…

© Galileo Ferraresi