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Vogliamo lasciare un buon pianeta, non solo una buona moneta

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Quando Mario Draghi ha pronunciato la frase “Vogliamo lasciare un buon pianeta, non solo una buona moneta” si è fermato aspettandosi un applauso, che però non è arrivato dall’aula del Senato.

La frase è stata pronunciata dopo aver illustrato in modo chiaro e sintetico quali saranno le sue intenzioni da un punto di vista economico:

Il cambiamento climatico, come la pandemia, penalizza alcuni settori produttivi senza che vi sia un’espansione in altri settori che possa compensare. Dobbiamo quindi essere noi ad assicurare questa espansione e lo dobbiamo fare subito.

La risposta della politica economica al cambiamento climatico e alla pandemia dovrà essere una combinazione di politiche strutturali che facilitino l’innovazione, di politiche finanziarie che facilitino l’accesso delle imprese capaci di crescere al capitale e al credito e di politiche monetarie e fiscali espansive che agevolino gli investimenti e creino domanda per le nuove attività sostenibili che sono state create.

Vogliamo lasciare un buon pianeta, non solo una buona moneta”.

Le novità di queste parole è che per la prima volta un Presidente del Consiglio incaricato parla di utilizzare le politiche monetarie per agevolare gli investimenti, perché queste politiche sono di competenza esclusiva della BCE, secondo i Trattati Europei.

Ma è l’ultima frase che lascia più perplessi, perché anche solo nominare “una buona moneta” potrebbe significare l’intenzione di usare la moneta come strumento nelle politiche economiche.

Voglio godermi lo spettacolo, perché c’è la possibilità di essere sorpresi da Mario Draghi.

Piacevolmente sorpresi.

Abbiamo a che fare certamente con un Presidente del Consiglio finalmente consapevole di come funziona il sistema monetario, che ha dimostrato con il Quantitative Easing di avere il coraggio, come Presidente della BCE, di fare scelte innovative contro la volontà della Germania.

Fino ad oggi ha usato questa sua competenza a favore principalmente di banche e mercati finanziari, ma ha già dichiarato il 12 settembre 2019 che “la politica monetaria da sola è insufficiente per far ripartire l’inflazione e la crescita dell’Eurozona. Noi abbiamo fatto il nostro, ora tocca ai governi”.

Ora che è arrivato al Governo di uno Stato importante come l’Italia, Mario Draghi potrebbe davvero stupirci.

Noi saremo a disposizione per aiutarlo a tracciare una via innovativa e tecnologica che potrebbe collocare l’Italia all’avanguardia nel mondo, diventando un modello di riferimento anche per gli altri paesi, come già facemmo nel 1300 quando inventammo il sistema bancario attuale.

Perché LORO non molleranno facilmente, ma NOI NON MOLLEREMO MAI.

© Fabio Conditi – Presidente dell’associazione Moneta Positiva

http://monetapositiva.it/

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Presidente dell'Associazione Moneta Positiva per la riforma il sistema monetario e la realizzazione di una moneta di proprietà dei cittadini e libera dal debito. Ingegnere edile, specializzato in progettazione architettonica e strutturale, da anni studia il sistema economico e monetario attuale, analizzando le cause della crisi economica e le soluzioni concrete e realizzabili per uscirne. Relatore in più di 150 incontri pubblici in tutta Italia, anche nelle istituzioni (2 alla Camera e 2 al Senato), ai quali hanno partecipato più di 10.000 persone. Ha realizzato anche corsi, spettacoli teatrali, interviste e trasmissioni alla radio e in TV, oltre che articoli e libri sui temi economici e monetari. Maggiori informazioni nel sito Moneta Positiva: https://monetapositiva.it/